Ho iniziato ad appassionarmi alle bambole kokeshi attraverso le Kimmidol, che sono delle versioni moderne pensate per un mercato più occidentale. Come mi succede sempre, mi appassiono alle storie dietro le tradizioni e chiedo e cerco finché non ne so di più!
Cosa sono le bambole kokeshi?
Le bambole kokeshi sono prodotti artigianali giapponesi che nacquero nel periodo Edo (1603-1868) come souvenir per chi si era recato negli onsen del Tōhoku. Ancora oggi a Naruko, prefettura di Miyagi, c’è una strada dedicata alle bambole kokeshi, fatte a mano da almeno ottanta esperti artigiani. Le kokeshi di questa città sono tra le più rinomate e apprezzate, sono facilmente riconoscibili da caratteristiche come spalle larghe e vita stretta e spesso hanno un crisantemo dipinto sul corpo. Inoltre, se la testa viene girata, la bambola emette un suono simile a quello di un bambino che piange.
Accompagnano i bambini nella crescita
In origine le bambole kokeshi furono create per accompagnare i bambini nel processo di crescita, diventandone “sostituti”. Si credeva infatti che l’anima infantile, una volta cresciuta, sarebbe entrata nella bambola per far posto all’anima adulta. A questo punto si bruciava la bambola per liberarne lo spirito, in modo che il bambino potesse avanzare all’età adulta, ecco perché è estremamente difficile trovare le kokeshi più antiche. Tuttavia, se ne possono trovare di risalenti al dopoguerra, perché l’idea che l’anima continuasse ad esistere all’interno della bambola contribuì a confortare i genitori che avevano perso i loro bambini.
Come si crea una bambola kokeshi?
Gli artigiani per tradizione intagliano le bambole kokeshi nel legno, preferendo quelli duttili, come il ciliegio, l’albero Mizuki o l’acero giapponese. Il processo richiede molto tempo, visto che il legno prescelto deve esser lasciato asciugare dai sei mesi ai cinque anni, prima di venir tagliato, lucidato e formato al tornio. La tornitura segue regole precise: la testa della bambola deve avere una forma sferica e essere la parte più grande della kokeshi, mentre il corpo è più sottile e cilindrico. La testa e il corpo sono forgiati separatamente e uniti in un secondo momento.
Una volta completati questi passaggi, la bambola viene lucidata e poi dipinta a mano; la testa rappresenta un volto femminile, mentre sul corpo sono spesso realizzati motivi floreali o kimono. Questa fase richiede molta abilità e concentrazione, perché l’espressione della bambola kokeshi deve cambiare a seconda dell’angolazione da cui la si guarda. In ultimo, l’artigiano ricopre la kokeshi con uno speciale strato di cera per proteggerne il colore e la lucentezza.
Tradizionali o moderne?
Le kokeshi tradizionali (dentō-kokeshi) sono ancora diffuse in Tōhoku e si distinguono per il busto lungo e la testa piccola; questa forma e i motivi dipinti sul corpo delle bambole sono caratteristiche della produzione locale e sono rimasti praticamente invariati dalle origini. Le kokeshi creative (shingata-kokeshi) si possono trovare un po’ ovunque, hanno busto più corto e arrotondato e sono dipinte con motivi più moderni. Le kokeshi sono oggi celebrate come una delle arti popolari del Giappone.
Oltre a proteggere i bambini, le bambole kokeshi decorano e difendono la casa dalla sfortuna. Si crede che quelle realizzate con il legno dell’albero Mizuki proteggano anche dagli incendi, visto che questo è un legno molto umido, per cui si crede che tenerne pezzi in casa aiuti a prevenire gli incendi.
Dove trovare le kokeshi?
Oltre a visitare il Tōhoku e i suoi onsen, oggi le kokeshi sono considerate oggetti da collezione. Vale perciò la pena dare un’occhiata alle fiere o nei mercati delle pulci, oltre che tra le bancarelle di souvenir a Nakamise-dori a Tokyo. Oggi poi esistono moltissime versioni realizzate in materiali diversi e prodotte anche in Europa, pensate come piccoli doni per amici e famigliari o come decorazioni. Rispetto a quelle tradizionali, questo tipo di bambola kokeshi è più colorato e si trova in forma di collane, portachiavi, pochette trucco o accessori di cartoleria.